Presso la “Casa del Vendemmiatore” di Santa Venerina, venerdì 27 gennaio, si è tenuto un interessante incontro con la Legalità al centro e la magistratura e l’avvocatura quale presidio di legalità e democrazia. Senza giustizia non c’è equità e senza quest’ultima non c’è democrazia. La magistratura è il potere di chi non ha potere? Forse, dal momento che chi ha potere non teme la legge. Il dotto e ricco seminario, organizzato dallo Sto.Cu.Svi.T e dall’assessorato alla Cultura dl Comune di Santa Venerina, è stato anticipato da due performance artistico-teatrali. Per la regia di Franco Cannata un gruppo di attori ha recitato il finale di uno dei drammi del nostro tempo di Giuseppe Fava “Ultima violenza”. Quindi è stata la volta di Alfio Patti che in veste di cantastorie ha eseguito uno stralcio del “Lamentu ppi Turiddu Carnavali” ucciso dalla mafia nel 1955 a Sciara. Patti, con il suo caratteristico modo di cuntare le storie ha fatto riferimento al Vangelo di Matteo “Chi ha fame e sete di giustizia sarà saziato” aggiungendo che il popolo siciliano, però, resta ancora affamato di giustizia. I presunti assassini (a sparare fu Luciano Liggio) furono difesi dall’avvocato Giovanni Leone ed altri mentre Francesca Serio da Giuseppe Garafalo e Sandro Pertini. Due, di questi avvocati coinvolti divennero poi presidenti della Repubblca italiana. Sula vicenda Carlo Levi scrisse il libro “Le parole sono pietre”. Vibrante e partecipato l’intervento dell’Aedo dell’Etna che ha lanciato messaggi di speranza ai giovani presenti (numerosi gli studenti in sala). “Sposare le idee, abbracciare anche utopie è un diritto dei giovani – ha detto – e richiamandosi a Falcone: le le nostre idee cammineranno sulle vostre gambe”.
Ma c’è bisogno di parlare di “legalità sostenibile”?; di “cultura della legalità”? Come se la legalità fosse un qualcosa su cui fare campagne educative; come se i cittadini fossero tutti propensi alla illegalità. Certo, quella che predomina in Sicilia è la cultura del furbo di turno che si permette di costruire la casa abusivamente perché sa che poi sarà condonato: e chi rispetta la legge è forse un babbeo?
Nel file allegato i dettagli dell’incontro di SANTA VENERINA.