Presso il Museo Archeologico di Gela, Alfio Patti ha dato “Allakatalla”, cunti e canti di Sicilia”. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Archeologica Culturale Triskelion di Gela è stata inserita nell’ambito della “Settimana della Cultura.”
Cantante, cabarettista, aedo e infine cantastorie, Alfio Patti ha tracciato le strade di una Sicilia a molti inedita e per altri dimenticata. Aspetti, valori e costumi da rimpiangere ma anche da rinnegare; le contraddizioni dei siciliani e della Sicilia illustrate da un excursus in cui Patti accompagna il suo pubblico che lo segue con sempre più attenzione.
Così dalle risate sulla classica “fuitina”, che rappresentava un quadretto colorito e folklorico veramente singolare del popolo siciliano, alle lacrime per la perdita di un figlio ucciso dalla mafia come nel caso di Turiddu Carnavali.
Amore, mestieri, religiosità, esoterismo, filosofia e miti siciliani per un percorso che ci ha mostrato, e continua a farlo, la cultura della gente di Sicilia, millenaria, misteriosa e custode di tante verità: basterebbe leggere con attenzione le tantissime poesie del ‘600 e 700. Tutto era stato già scritto.